Menu Chiudi

Fu fondata nel 1478 come confraternita laica con l’obiettivo di aiutare i bisognosi e, poco anni dopo, la Repubblica Serenissima le conferì il titolo di Scuola Grande di San Rocco. La chiesa è stata costruita successivamente per concessione del terreno della Chiesa dei Frari in quello che era il cimitero dei frati francescani.  La chiesa era molto frequentata nel periodo della peste in quanto la leggenda dice che San Rocco, affetto da peste, guarì grazie ad un cane, che gli leccava le ferite e portava del cibo. Se prestate attenzione, in qualche dipinto nelle chiese potete riconoscere San Rocco raffigurato con un cane e spesso con una ferita sulla coscia.

Nel 1564 Tintoretto ottenne l’incarico di decorare la Scuola, dopo aver vinto l’appalto contro altri artisti famosi (Veronese, Salviati e Zuccari), installando direttamente l’opera nella sede raffigurante San Rocco, stratagemma che irritò gli altri candidati pittori. Produsse una cinquantina di opere dalla bellezza straordinaria e che praticamente rendono la Scuola Grande di San Rocco il museo dedicato a Tintoretto. Tra le opere da non perdere troviamo l’Annunciazione, l’Adorazione dei Magi nella Sala Terrena, nella Sala Capitolare emerge la bellezza di Mosè fa scaturire l’acqua dalla roccia. Mentre nella Sala dell’Albergo troviamo la CrocefissioneSan Rocco in gloria. Vale la pena ammirare anche le scene del nuovo testamento presenti sulle pareti dove sono rappresentate le scene della vita di Cristo: la Natività, il Battesimo, l’Ultima Cena, la Resurrezione, … All’interno sono presenti anche opere di Tiziano e Tiepolo

Museo: visita guidata della Scuola Grande di San Rocco

Confine: tra la chiesa e la Scuola di San Rocco è segnato la linea che identifica l’antico confine dell’area destinata ai Frati, sede dell’antico cimitero

.

La basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, comunemente chiamata “i Frari” è una Basilica dedicata all’Assunzione di Maria. Situata nell’omonimo campo dei Frari, è la chiesa più grande di Venezia con 100 metri di lunghezza, 48metri di larghezza e 28 di altezza ed è uno splendido esempio di gotico veneziano in cotto e pietra d’Istria.

Fu costruita su un terreno donato ai frati Francescani  (da cui deriva il nome) nel XIII secolo, i quali bonificarono un terreno paludoso e dedicarono la chiesa alla Madonna. Nel corso dei secoli la chiesa subì profonde trasformazioni ed ampliamenti per la sempre maggiore frequenza dei fedeli.

Oggigiorno la chiesa si presenta a croce latina, costituita da tre navate con archi che poggiano su colonne. Ha 17 altari monumentali e al suo interno sono custoditi tesori di immenso valore artistico. Tra le opere da segnalare l’Assunta di Tiziano, l’Altare di Sant’Antonio di Baldassare Longhena e il Monumento a Tiziano di Zandomeneghi, entrambi nella navata di destra. Sul lato sinistro è presente la tomba di Antonio Canova, che inizialmente progettò il monumento funebre per Tiziano, ma alla sua morte l’opera fu costruita e destinata a custodire il suo cuore. L’opera è di forma piramidale con figure mitologiche e le tre Grazie, simbolo delle virtù teologali: Fede, Speranza e Carità. Il monumento di aspetto semplice ed umile, ma ricco di simbologie e riferimenti della vita di Canova e di Venezia.

Con la caduta della Serenissima il convento francescano è stato trasformano in Archivio di Stato, con documenti storici della Repubblica che risalgono al IX secolo.

Visita alla basilica: visitate il grande coro, antistante l’altare maggiore, come da schema delle chiese durante il medioevo. E’ composto da 124 stalli, 50 nell’ordine superiore, 40 nel medio e 34 nella parte inferiore.

Archivio di Stato: visita guidata alla scoperta delle antiche documentazioni della Repubblica Serenissima.

Palazzo Centanni, meglio conosciuta come Casa di Carlo Goldoni, fu il luogo di nascita dell’Avvocato Carlo Goldoni (1707-1793). All’interno è presente l’Istituto di Studi Teatrali e il Museo Goldoni, e sono custoditi alcune collezioni di commedie, marionette e qualche oggetto della sua vita artistica. Fu un scrittore di commedie comiche e ironiche con i personaggi tuttora noti e rappresentati durante il carnevale come Arlecchino, Pantaleone, Colombina, ….

E’ il Campo più grande  di Venezia, dopo solo a Piazza San Marco, e prende il nome della omonima chiesa. Nei tempi antichi era destinato alle coltivazioni e a pascoli e nel XV secolo come luogo di commercio, mercati e fiere.

Decreto della Serenissima: il campo era diventato talmente frequentato che la Repubblica Serenissima ha esposto una targa sul lato della chiesa in cui ricorda ai cittadini che è vietato ogni tipo di gioco, arena per corride e vendita.

.

La leggenda vuole che sia la chiesa più antica di Venezia, fondata e consacrata nello stesso anno di creazione di Venezia: anno 421. Dopo continue ristrutturazioni e innesti con recuperi di marmi o capitelli, nel XV secolo è stato aggiunto l’orologio sulla facciata, indicante l’ora errata.

Gobbo di Rialto: nel campo è presente una struttura marmora con scaletta sorretta da una figura ricurva, denominato “Gobbo di Rialto”. Da questa struttura venivano fatti gli annunci ufficiali al popolo, ma serviva anche ai veneziani per reclamare ingiustizie o abusi.

Probabilmente è il primo insediamento abitativo dell’attuale Venezia ed è collocato tra i sestieri di San Marco e San Polo. Il suo nome deriva dal latino “rivus praealtus”, poi rivus altus, col significato di “Rio Alto” cioè canale profondo.

Anticamente era costituito da terre emerse adatte all’edificabilità e il primo nucleo abitativo è simbologicamente datato il 25 marzo 421, giorno della nascita di Venezia e della consacrazione della Chiesa di San Giacometto.

Il suo sviluppo maggiore avvenne nel corso del IX secolo, precisamente nel 810, quando era necessario difendersi dall’attacco dei Franchi e la sede della città si spostò da Malamocco ad un luogo più sicuro e all’interno della laguna, l’antica Rivus Altus.

Lo sviluppo dell’assetto urbano e amministrativo della città lagunare, portò alla suddivisione delle competenze delle varie isole, identificando la zona di Palazzo Ducale come centro del governo, politico e giuridico, la zona di Rivoalto come centro del commercio interno e con l’Oriente. Il centro religioso era presso la Chiesa di San Pietro di Castello, non la Basilica di San Marco poiché era la Cappella personale del Doge.

Gli edifici pubblici delimitavano le diverse aree del mercato:  Pescaria (pescivendoli),  Erbaria (fruttivendoli)Beccaria (macellai)Casaria (caseari)Ruga dei Spezieri (venditori di spezie), Ruga dei Oresi (orafi), Riva del Carbon (carbonai), Riva del vin (vinaioli), ecc . Dirigendosi verso San Marco troviamo le Mercerie, zona destinata alla vendita delle sete e stoffe pregiate; Calle degli Specchieri, dei produttori di vetro; Calle dei fabbri, dei produttori di armi, frecce e balestre; Calle delle Rasse, dei venditori di lane e panni della Russia, ….

La vocazione commerciale di Rialto, seppur progressivamente molti negozi si sono sostituiti in venditori di articoli per turisti, ha mantenuto la propria vocazione commerciale. Oggigiorno c’è  il mercato ortofrutticolo giornaliero e il mercato del pesce, situato in un bel edificio neogotico.

Negli edifici delle Fabbriche Vecchie e Fabbriche Nuove del Sansovino sono presenti molti locali in cui è possibile prendere un aperitivo.

Mercato della frutta e Verdura: fatevi un aperitivo con cicchetti in un locale alla moda lungo il Canal Grande e visitate la pescheria e il mercato

Pescheria: visitate il Mercato del pesce alle prime ore della mattina. Troverete molte varietà di pesci, molluschi e crostacei

Palazzo dei Camerlenghi: era il Palazzo che sovraintendeva l’erario indotto dal commercio la repubblica ed era stato edificato nell’anno 1525. A piano terra sono visibili le prigioni per gli evasori fiscali. A distanza di secoli, il Palazzo ha la medesima funzione ed è la sede della Corte dei Conti dello Stato Italiano.  A testimonianza dell’importanza commerciale e finanziaria di Rialto, la Repubblica Serenissima nel XII secolo ha istituito la prima banca statale d’Europa.

Il ponte di Rialto mette in collegamento le due zone più importanti di Venezia: Rialto (sestiere destinato al commercio ) e Palazzo Ducale (centro amministrativo e giuridico del governo). Tra i ponti che attraversano il Canal Grande (ponte di Rialto, dell’Accademia, degli Scalzi e della Costituzione), il ponte di Rialto è il ponte più antico.

Il primo ponte fu costruito nel 1181 ed era un ponte di barche denominato Ponte della Moneta; successivamente fu sostituito da un ponte levatoio in legno, che consentiva il passaggio delle barche mercantili più grandi.  Nel 1444 questo ponte crollò per il peso delle persone che si erano assiepate per vedere il passaggio della sposa del Marchese di Ferrara e fu edificato un ponte apparentemente più solido in pietra, ma cadde anche questo per far posto all’attuale ponte.

Al concorso per la progettazione del nuovo ponte parteciparono Jacopo Sansovino, Andrea Palladio, Giacomo Barozzi, ecc ma vinse Antonio Da Ponte con una unica arcata e le botteghe. Fu costruito nel 1591 ed è costituito da due file di negozi, che con le loro tasse pagavano la manutenzione del ponte stesso.

Punto panoramico: Ammirate il canal grande dalla sommità del ponte e immortalate il ponte con un foto da Naranzaria (vicino il palazzo del Camerlenghi) o da Riva del Ferro.

Ottava meraviglia del mondo: Nel 1594, a pochi anni dal termine della costruzione, il ponte di Rialto era considerato l’ottava meraviglia del mondo.

L’edificio (XV secolo ) con l’affaccio sul Canal Grande, è stato edificato su progetto dell’architetto Baldassarre Longhena, commissariato dalla famiglia di patrizi veneziani dei Pesaro. Nei secoli la proprietà passò dai Gradenigo ai Padri armeni ed infine fu acquistato da Guglielmo Bevilacqua nel 1851. Nel 1899 il Comune di Venezia lo ricevette in donazione testamentaria che lo trasformò in luogo per i giovani artisti, istituendo la Fondazione Bevilacqua La Masa.

Oggi è la sede della Galleria Internazionale d’Arte Moderna e del Museo d’Arte Orientale, in cui al primo e secondo piano è presente la pinacoteca di arte moderna, con opere di giovani artisti divenuti poi famosi: Felice Casonati, Mario Sironi, …. Sono comunque presenti opere di artisti internazionali dell’ottocento e novecento come Klimt, Matisse, Picasso, Mirò Kandisky, Ernst, …..

Al terzo piano c’è il Museo d’arte Orientale, con pezzi raccolti dal conte dei Bardi durante il suo viaggio in oriente.

Punto panoramico: la vista sul Canal Grande.

.

E’ uno dei palazzi più suggestivi affacciato sul Canal Grande e, anche se fortemente restaurato del XIX secolo, risale al XIII secolo per volontà del console della città di Pesaro: Giacomo Palmieri. Cambiò spesso proprietà, passando dalla famiglia d’Este, a qualche Papa e infine a qualche famiglia nobile veneziana.

Nel 1600 circa, l’edificio fu destinato ai mercanti turchi, da cui deriva ancora oggi il nome, con la destinazione d’uso commerciale e la realizzazione di magazzini, lavatoi e servizi. Lo stile della facciata fronte Canal Grande è veneto-bizantino che caratterizzava l’architettura veneziana del XIII secolo, con archi ed arcate costituite da materiale di recupero. Nel 1860 venne acquistato dal Comune di Venezia che lo restaurò profondamente e lo adibì a sede museale. Oggi è la sede del Museo di storia naturale e presenta collezioni di Giovanni Miani, Ligabue, Palazzi, ….

Punto panoramico: la vista del palazzo del Canal Grande