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Piazza San Marco è il cuore e simbolo di Venezia, luogo tra i più belli e monumentali al mondo, Il “salotto di Venezia” è l’unica Piazza presente in centro storico, in quanto gli altri spazi urbani sono denominati campi o campielli.

Ha forma trapezoidale ed è lunga 170 metri, i lati sono chiusi dalle Procuratie vecchie, nuove e nuovissime, che si affacciano alla Basilica; mentre il campanile è prospicente alla Basilica. Se camminiamo dal lato nord della Basilica troviamo la piazzetta dei leoncini con la sede del Patriarcato, la Torre dell’Orologio con i Mori che con i loro rintocchi segnano il tempo.

Proseguendo verso ovest, troviamo le Procuratie Vecchie (XVI secolo), sede dei Procuratori di San Marco ai tempi della Repubblica. Oggi è di proprietà delle Assicurazioni Generali e sotto i portici sono presenti alcuni caffè letterari e storici. Perpendicolarmente si trova l’Ala Napoleonica, ultimo edificio costruito in piazza per volontà di Napoleone dopo aver abbattuto la chiesa di San Geminiano; oggi è sede del Museo Correr di proprietà del Comune di Venezia.

Continuando ad andare sotto i portici troviamo la Procuratie Nuove, progettate da Sansovino e ristrutturate da Baldassare Longhena, dove sono presenti numerosi negozi e caffè letterari. Ad angolo, prospiciente la Piazzetta San Marco e fronte Palazzo Ducale è presente la Biblioteca Nazionale Marciana del Sansovino.

Nell’angolo dei due edifici si trova il Campanile di san Marco, edificato tra nel XII secolo, ristrutturato nel XVI secolo, ma crollato nel 1902, fedelmente ricostruito negli anni successivi.

Frontalmente al bacino di San Marco sono presenti due colonne provenienti da Costantinopoli, raffiguranti San Marco e San Teodoro (vecchio patrono della città). La leggenda narra che c’era anche una terza colonna, ma a tutt’oggi se ne sono perse le tracce.

  • Salotto del mondo: prendere un aperitivo in uno dei caffè storici ed ammirare la facciata della Basilica. Fate attenzione ai prezzi.
  • Acqua alta: Anche se rappresenta un problema e disagio alla città, passeggiare per la piazza con l’acqua alta è qualcosa di unico ed irripetibile
  • Bandiere: Durante la Repubblica Serenissima le tre aste presenti in Piazza San Marco rappresentavano i tre regni conquistati dalla Repubblica: CIPRO (veneziana dal 1498 al 1571 per il matrimonio tra Caterina Cornaro e Lusignano re di Cipro), CANDIA (attuale Creta, colonia veneziana dal 1204 al 1648) e la MOREA (attuale Peloponneso, colonia veneziana dal 1685 al 1715). Oggi con la Repubblica Italiana sventolano le bandiera di Venezia, dell’Italia e della comunità Europea.
  • Pene capitali: Tra le due colonne della Piazzetta (fronte biblioteca Marciana) venivano eseguite le pene capitali, in modo che potessero essere da monito alla popolazione.

Piazzetta di San Marco

Splendido palazzo collocato tra la piazzetta e il Bacino San Marco. Il Palazzo Ducale era la sede del Doge, del governo repubblicano e della magistratura, ma era anche l’accesso alle prigioni. La sua architettura, in stile bizantino e orientale, identifica i stretti rapporti tra la Repubblica Serenissima e l’Oriente. Contrariamente a molti palazzi la sua struttura edile è invertita, con la parte pesante posta nella parte superiore dell’edificio e il colonnato (più leggera) nella parte inferiore, dove si posizionano balconi monumentali.

Inizialmente aveva l’aspetto di un fortino, ma tra il 1301 e il 1442, con una continua e massiccia serie di lavori, Palazzo Ducale perse progressivamente il suo aspetto militare sino ad assumere l’attuale aspetto.

La facciata del Palazzo Ducale rivolta verso la piazzetta fu costruita dal 1424 per volontà del doge Francesco Foscari, che diede il nome alla loggia (Loggia Foscara). Nella loggia sono presenti due colonne realizzate in marmo rosa di Verona, tra cui si leggevano le sentenze di morte, da eseguire tra le due colonne di San Marco e San Teodoro, presenti nella piazzetta e frontalmente al bacino.

La porta principale, denominata “Porta della Carta“, era rivolta verso la piazzetta e adiacente alla Basilica di San Marco; il suo nome era dovuto all’affissione delle leggi e decreti emessi dal Doge.

Gli interni conserva opera di Tiziano, Tintoretto, Veronese, Palma il Giovane, ecc

Nel cortile interno al palazzo si tenevano le cerimonie dell’incoronazione ducale con l’ascesa del neo doge al primo piano grazie alla Scala dei Giganti (XV secolo) progettata da Antonio Rizzo e raffigurante il dominio di Venezia: Marte per la terraferma e Nettuno per identificare il mare. Per accedere ai saloni del secondo piano, il Doge saliva la Scala d’Oro, così chiamata per le ricche decorazioni in stucco bianco e foglia d’oro zecchino della volta, utili anche per separare gli spazi dedicati alla privata abitazione del doge dalle stanze istituzionali.

Al primo piano sono presenti gli ambienti destinati alla giustizia amministrativa, attività svolta da Magistrati e Notai.

Da un piccolo passaggio si può accedere al Ponte dei Sospiri, costruito nel 1614 e il cui nome deriva dall’ultimo sospiro dei detenuti prima di giungere in prigione. Unisce il Palazzo Ducale alle Prigioni Nuove mediante due corridoi paralleli, separati da un muro. Il primo collega le sale del Magistrato alle Prigioni, mentre il secondo collega le Prigioni alle Sale dell’Avogaria e al Parlatorio. Oltre il Ponte dei Sospiri sono presenti le Prigioni Nuove, costruzione necessaria per ospitare sempre più detenuti e per migliorare le condizioni igieniche.

Al piano nobile sono presenti gli ambienti privati destinati al Doge e la stupefacente Sala del Maggior Consiglio, situata ad angolo del palazzo. La sala era la sede della massima magistratura veneziana, che aveva il compito di legiferare ed eleggere tutte le principali cariche dello Stato, includendo i componenti delle famiglie aristocratiche veneziane, presenti nel Libro d’Oro. Con i suoi 53 metri di lunghezza per 25 di larghezza e 15,40 di altezza, è una delle sale più vaste sale d’Europa, che può contenere fino a 2000 membri.

L’intera parete dietro il trono è dipinto il “Paradiso” di Tintoretto, la più grande tela al mondo, con i suoi 22 metri di lunghezza per 7,5 di altezza.

Degne di nota sono anche i dipinti della IV Crociata e la vittoria della Serenissima sulla Repubblica di Genova, presenti nella Sala dello Scrutinio, denominata così perché avveniva lo scrutinio del Doge.

Sempre al secondo piano è presente la Sala del Collegio, sede di riunioni del Collegio dei Savi e luogo di ricevimenti degli ambasciatori stranieri.

Mentre la sala del Senato era destinata alle riunioni del Consiglio dei Pregadi (o Senato), costituito da persone della nobiltà veneziana.

La sicurezza della Repubblica, sia interna che rispetto agli stati nemici, veniva discussa nella sala del Consiglio dei Dieci.

Dopo aver passato il ponte dei sospiri si accede ad una nuova struttura denominate le “Prigioni”, con i Pozzi e Piombi. I Pozzi sono le celle sotto il livello dell’acqua, in celle umide e mal illuminate. Mentre i Piombi erano sotto il tetto del palazzo e il nome deriva dalla costituzione del tetto con lastre di Piombo, igienicamente migliori dei pozzi ma d’estate è particolarmente caldo. Tra gli ospiti più famosi troviamo: Giacomo Casanova.

  • Terrazzo dogale: se guardate dalla piazzetta verso il palazzo , noterete che la nona e la decima colonna della loggia del primo piano non sono bianche (pietra d’Istria) ma di marmo rosa di Verona. Identificano il luogo dove il doge annunciava le sentenze di morte o decreti o parlava al popolo veneziano. Nel 1470 tra le due colonne fu ucciso il nobiluomo Bartolomeo Memmo, colpevole di aver cospirato contro il doge Cristoforo Moro.
  • Giro della morte: Nel colonnato posto frontalmente al bacino di San Marco è presente una colonna più grande delle altre e che anticamente dava direttamente in acqua. Il condannato a morte poteva chiedere l’ultima grazia, ottenuta solo se riusciva ad aggirare la colonna senza cadere in acqua. Se non riusciva veniva ripescato e giustiziato. Nessuno è mai riuscito a superare il “giudizio di San Marco”.
  • Leggenda dei 4 mori: Porfido rosso con i 4 mori: è un gruppo statuario egiziano che raffigura i quattro tetrarchi: due Augusti e due Cesari, che si dividevano l’impero Romano d’Oriente e d’Occidente, tra III e IV secolo. Le figure si abbracciano, simboleggiando così la vicinanza tra i Cesari e gli Augusti, che doveva garantire il pacifico governo dell’impero. Il gruppo proviene da Costantinopoli e saccheggiato dai veneziani nel 1204 durante la Quarta Crociata.
  • L’antica bacheca: La porta monumentale del palazzo Ducale (oggi è l’uscita dei visitatori) è la Porta “della Carta”, chiamata così perché venivano affisse leggi e decreti della Repubblica. Sono presenti le statue di marmo raffiguranti Fortezza, Speranza, Carità e Prudenza.
  • Bocca del leone: All’interno del palazzo è presente la cosiddetta “bocca del Leone”, una sorta di buca della lettera in cui i cittadini erano liberi di denunciare pratiche illegali in completo anonimato.
  • Il doge nascosto: Nella sala del Maggior Consiglio, appena sotto il soffitto sono raffigurati settantasei dogi della storia veneziana, i dogi successivi sono collocati nella sala dello Scrutinio. In ogni fregio sono riportate le opere più importanti del doge raffigurato. Se fate attenzione un ritratto è coperto da un drappo nero, è quello del doge Marin Faliero, reo di essere un traditore dello Stato per aver tentato un colpo di Stato nel 1355.

CAMPANILE DI SAN MARCO “el Paron de casa”

Con i suoi 98 metri è il monumento più alto di Venezia ed è denominato “el Paron de casa”. Diversamente dagli altri campanili, è posto frontalmente, non allineato e abbastanza distante dalla Basilica, in quanto inizialmente era una torre di avvistamento.

Nel corso dei secoli subì numerose ristrutturazioni per colpa dei fulmini ma nel 1902 si presentarono cedimenti strutturali che portarono al crollo del campanile. Fortunatamente e grazie all’allerta dei tecnici, non ci furono vittime. La costruzione cominciò immediatamente salvaguardando la medesima architettura.

Sono presenti cinque campane e ognuna veniva azionata per una funzione specifica: fine della giornata lavorativa all’arsenale, riunione al Senato, riunione al Maggior Consiglio, una esecuzione e mezzogiorno.

Al tempo della Serenissima era utilizzata anche per usi non religiosi, infatti era consuetudine rinchiudere i condannati in un gabbia e issarla lungo le pareti del campanile.

Punto panoramico: visita al campanile, da dove si può notare il miglior panorama. Con le giornate limpide sono facilmente visibili le montagne.

Ombra di vino: secondo le storie popolari “l’ombra de vin” deriva dalle bancarelle delle mescite di vino poste alla base del campanile di San Marco. Per ripararsi dal sole e non rovinare il vino, le bancarelle seguivano l’ombra del campanile e servivano il vino ai commensali.

La Torre dell’Orologio fu edificata fra il 1496 e il 1499, per sostituire quella obsoleta di S. Alipio. Segna la via di accesso alla calle commerciale della Merceria, che conduce a Rialto.

L’opera è un concentrato di ingegneria meccanica eseguita da due maestri orologiai di Reggio Emilia, rimasti successivamente come custodi e manutentori dell’orologio.

In cima alla torre sono presenti due statue bronzee denominati “I Mori” per il loro colore scuro. I due pastori denominati il “vecchio” (con la barba) e il “giovane” (senza barba), battono con la mazza la campana segnando le ore.

Sotto è presente il leone alato , simbolo di Venezia, in un fondo di cielo stellato. Potete notare che non è posizionato in centro in quanto in origine c’era la statua del Doge Barbarigo, successivamente distrutta da Napoleone.

Sono presenti due quadranti dell’orologio, uno rivolto verso piazza San Marco e uno verso la Merceria, con le ore in numeri romani.

La parte sottostante è composta da tre anelli: un anello esterno che contiene i segni zodiacali e le costellazioni, i nomi dei mesi, e i giorni; un anello di mezzo ha la lancetta delle ore a forma di Sole con raggiera dorata; un anello più interno contiene la Luna con delle stelle dorate. La terra è fissa al centro. La Luna ruota su sé stessa e gira anche intorno alla Terra.

Re magi: L’orologio è dotato di un meccanismo attivo esclusivamente solo nei giorni dell’Epifania e dell’Ascensione, dove si presenta al pubblico la processione dei Re Magi, costituita da quattro statue in legno: l’Angelo e i tre Magi che annunciano la nascita di Gesù.

Casa del custode: All’interno dell’edificio sono visibili la meccanica e la casa del custode, che ha vissuto fino al XX secolo.

La scale del Bovolo (in italiano a Chiocciola) è la scala esterna del Palazzo Contarini (XV secolo), costruita probabilmente per recuperare spazio dall’interno dell’edificio. La struttura è in stile tardo gotico. E’ difficile da trovare e si accede da un piccolo passaggio in Campo Manin.

Dall’ultimo piano è possibile vedere tutta Venezia e, in particolare le guglie della Basilica di San Marco.

E’ uno dei più prestigiosi teatri del mondo e denominato come il mitologico e immortale uccello, in grado di risorgere dalle proprie ceneri, a simboleggiare la rinascita del teatro, più volte distrutto.

L’attuale teatro è stato edificato a fine ‘700, in sostituzione del teatro San Benedetto. È costituito da cinque ordini di palchetti con più di 35 palchetti per ciascun ordine, è presente anche la loggia imperiale costruita per volontà di Napoleone. Può ospitare fino a 850 spettatori e, grazie alla sua conformazione e struttura, presenta una acustica perfetta.

Purtroppo la struttura lignea ha favorito più volte incendi, l’ultimo nel 1996 fu doloso e avvenuto durante il restauro.

Il Teatro è stato sede di numerose prime assolute di opere di Gioachino Rossini, Giuseppe Verdi, Igor Stravinskij, Gaetano Donizetti, ecc. ed è tutt’oggi sede di numerosi rappresentazioni teatrali.

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E’ un edificio del XVIII secolo voluto dalla famiglia Grassi. Lo stile è neoclassicismo, rivestito in pietra d’Istria. Oggi è di proprietà di Francois Pinault e ospita una della collezioni d’arte moderna e contemporanea più grandi al mondo. La collezione è essenzialmente costituita da pitture, sculture e fotografie del minimalismo, pop art, arte povera con opere di Andy Warhol, Lucio Fontana, Mark Rothko, Maurizio Cattelan, ecc

FONDACO DEI TEDESCHI (FONTEGO DEI TEDESCHI)

Il Fontego dei Tedeschi è un edificio risalente nel XIII per soddisfare esigenze commerciali per i mercanti tedeschi, che lo usavano per l’immagazzinamento di prodotti e luogo di scambi commerciali. Come tutti gli altri fonteghi anche questo è stato destituito con la caduta della Serenissima.

Oggi è un centro commerciale di lusso, con la presenza di firme di fama mondiale.

Panorama: salite in terrazza al tramonto e vedrete uno spettacolo indimenticabile. E’ gratuito ma ricordatvi di prenotare.